Umberto Nanni
"Nella mia prima posizione all'Università ho avuto la fortuna di avere Francesco Parisi-Presicce come collega di Dipartimento (di Matematica Pura e Applicata) e di CAD (di Informatica), e quindi vicino di ufficio, come eravamo tutti nel gelo di L'Aquila.
Pur non avendo mai collaborato con Francesco nella ricerca, e non avendo con lui alcun rapporto privilegiato, l'ho trovato sempre pronto a parlare, a capire, a dedicare il suo tempo, la sua umanissima sensibilità, il suo rigore morale e il suo acume a qualunque questione io volessi porre.
Il ricordo indelebile che mi porterò di Francesco è l'estrema attenzione - viso attento e sguardo negli occhi - che dedicava a me, come a chiunque si avvicinasse a lui per parlare. Gli sono sempre stato grato per il conforto che mi dava - in un periodo della mia vita in cui mi sentivo insignificante e vedevo problemi dappertutto - veder spuntare il suo sorriso prima ancora di parlare - sdrammatizzando e dissolvendo i nodi nel mio cervello - sorriso a cui aggiungeva le pochissime parole necessarie, per poi rimettersi intensamente ad ascoltare.
Grazie Francesco."