Giorgio Ausiello
Ho conosciuto Corrado nel 1963 quando da studente di fisica ho seguito il suo corso di 'Tecnica della programmazione' all'Istituto Castelnuovo. Quell'incontro ha cambiato la mia vita. Ricordo ancora con emozione le lezioni nelle quali Corrado ci faceva sentire il fascino dei meccanismi del calcolo e ci faceva comprendere l'interconnessione tra il modello di calcolo (macchine a stati, regole di riscrittura, valutazione di espressioni), il linguaggio di programmazione (la descrizione linearizzata di una macchina di Turing, un algoritmo di Markov o una lambda-espressione) e l'evoluzione della computazione, temi che hanno costituito l'essenza stessa della sua ricerca. Per tutti noi che abbiamo avuto l'onore di essere suoi allievi e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo nel loro percorso accademico è stato un grandissimo maestro, ricercatore insaziabile, capace di insegnare con semplicità ma in modo avvincente gli aspetti più profondi dell'informatica, sempre curioso, un ricercatore insaziabile e ricco di umanità. La sua morte lascia un vuoto incolmabile.